giovedì 29 dicembre 2011

IL GIARDINO, UN PO' DI STORIA, PRIMA PARTE

 
 
IL GIARDINO

UN PO' DI STORIA,
1^parte


La parola "giardino" deriva dal francese "jardin".
Generalmente è un'area di terreno recintato, in cui si coltivano per scopi non utilitari, ma con funzione estetica e ornamentale, alberi, arbusti e fiori.
All'origine, nelle culture indoeuropee e orientali, l'idea di giardino è collegata alle concezioni religiose e alle diverse filosofie della natura. In questo senso, la storia del giardino rappresenta anche una storia dell'idea di natura.
Una teoria propone, sulla base della descrizione che dell'Eden si dà nella Bibbia, l'ipotesi del giardino come dimora dell'uomo e per estensione il concetto di casa.
Il primo esempio ricostruibile dai reperti archeologici è quello dei giardini pensili di Babilonia, edificati nell'VIII sec. a.C. da Nabucodonosor II, dove architetture in forma di terrazze digradanti e perfezionati sistemi di irrigazione artificiale costituivano il supporto per la vegetazione.

Babilonia
GIARDINI PENSILI DI BABILONIA

Questa contrapposizione del giardino al paesaggio, là desertico e aspro, si ritrova nei più tardi "paradisi" dell'età achemenide (giardini di Ciro a Sardi, descritti da Senofonte), giardini in senso proprio "filosofici" che riproducevano nel loro tracciato la concezione pesiana dell'universo: le quattro parti del mondo, rappresentate dalle areee comprese tra due canali fra di loro perpendicolari, e la montagna centrale rappresentata dal padiglione all'intersezione dei canali.
Il mondo greco-romano designò due tipi diversi di giardino.



it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Roma
 
I GIARDINI DELLA ROMA REPUBBLICANA


Il primo, riassumibile nel concetto di bosco sacro, dove la natura è accettata nel suo valore religoso-simbolico, e dove non si rileva tanto la volontà di ordinare la natura quanto di considerarla luogo di culto.
Il secondo, nella forma del giardino privato come si può riconoscere nei patii-giardini delle domus di Pompei.



IL GIARDINO DELLA ROMA IMPERIALE


La cultura islamica (VII-XIV sec. d.C.) ereditò dall'hortus conclusus romano e mediterraneo la forma del patio, che viene tuttavia disegnata in sequenze articolate e complesse, secondo progetti architettonici elaborati nei quali l'acqua ha una parte fondamentale.
Esempi fra i più alti in assoluto di giardini perfettamente conservati, sono quelli dell'Alhambra e del Generalife a Granada e quelli dell'Alcàzar di Siviglia.


ALHAMBRA
 
GIARDINI DELL'ALHAMBRA A GRANADA

ALHAMBRA
I GIARDINI DELL'ALHAMBRA A GRANADA


ALHAMBRA
GIARDINI DELL'ALHAMBRA A GRANADA



ALHAMBRA
I GIARDINI DELL'ALHAMBRA A GRANADA



ALHAMBRA
I GIARDINI DELL'ALHAMBRA A GRANADA



Siviglia
 
GIARDINI DI SIVIGLIA



In estremo Oriente, il pensiero taoista, buddhista e zen elaborò il tipo del giardino simbolico-astratto, dove la natura è fonte di contemplazione e di purificazione spirituale.
Il giardino orientale è così un progetto "ipernaturale", nel senso che tende a riproporre gli oggetti propri della natura, ad esempio i
 
 
Giardini di Pechino
 
 
 
Giardini di Kyoto.