IL GIARDINO,
UN PO' DI STORIA,
Dopo il periodo gotico, che perpetua la tradizione dell'hortus conclusus, una vera rivoluzione nella concezione del giardino è portata dalla cultura dell'Umanesimo.
Parlando del giardino Rinascimentale, vi si deve riconoscere come prevalente l'intento di subordinare la natura all'architettura e anzi di servirsi degli oggetti naturali come autentici materiali per la costruzione dell'architettura del paesaggio.
Il Giardino Geometrico (giardino all'italiana) del Rinascimento non è solo un giardino metaforico, ma ebbe anche un ruolo importante nella formazione del concetto di "naturalismo" dell'architettura manierista e poi barocca.
Dopo il giardino del Belvedere del Bramante in Vaticano ricordiamo, nella ricca casistica del giardino rinascimentale e post-rinascimentale italiano, il Giardino di Boboli a Firenze, i Giardini delle ville Lante a Bagnaia, i Giardini Farnese a Caprarola, i Giardini della Villa d'Este a Tivoli.
GIARDINI DI BOBOLI
Il Giardino all'Italiana, assunto dalla cultura figurativa dell'Assolutismo, si sviluppa secondo accentuazioni peculiari, nel XVII e XVIII secolo, negli Stati dell'Europa centrale con una precisa volontà monumentale e con una perfetta sapienza nell'uso dei dati planialtimetrici del sito.
Il giardino non è più prolungamento e accessorio degli edifici, ma diventa parte costitutiva di un disegno unitario che coinvolge architettura e natura in un solo progetto.
Esempi sono i Giardini di Versailles e Vaux-le-Vicomte per Luigi XIV, prototipi del "giardino a canali" francese e i Giardini del Belvedere a Vienna.
GIARDINI DI VERSAILLES
In epoca contemporanea, con la perdita dei valori meramente estetici e contemplativi o simbolico-rappresentativi, il giardino acquista una designazione che deriva dalla nozione di uso del verde naturale in funzione sociale.
Come tale diventa di pertinenza dell'urbanistica.